Il contesto
Il bacino di utenza del Liceo “Gallotta” è molto vasto, costituito anche dai paesi limitrofi dell’Alto e Medio Sele e degli Alburni. La grande eterogeneità degli studenti rappresenta una risorsa e una ricchezza culturale che stimola […]
Educare allo studio e mediante lo studio è fondamentale risorsa per una reale qualità della scuola. Centrale nel processo di apprendimento, infatti, è la persona intera con tutte le sue esigenze, la sua ragione, la sua libertà, i suoi processi cognitivi, la sua affettività. Una buona scuola è quella che attrezza la persona della capacità di continuare ad imparare; quella che fornisce gli strumenti per porre domande oltre che trovare risposte; quella che garantisce ai singoli soggetti che la abitano di incontrare un sapere capace di futuro. La dimensione metodologica diventa, pertanto, essenziale in quanto la dignità formativa dei saperi non è solo legata ai contenuti, ma anche al modo con cui tali contenuti vengono proposti. I saperi, infatti, diventano formativi quando si collocano in un modello organizzativo, in un clima relazionale che coinvolge, responsabilizza, motiva lo studente. La circolarità teoria/prassi, all’interno di contesti relazionali significativi che chiedono al singolo e al gruppo di essere capaci di imparare ad imparare, è la direzione che la nostra scuola si propone di esplorare. Imparare ad imparare significa diventare esperti nell’apprendimento, significa acquisire consapevolezza del processo di conoscenza, attivare e controllare strategie adatte agli obiettivi, rendersi conto dei propri limiti e delle proprie risorse nelle specifiche situazioni di apprendimento e delle difficoltà che il compito assegnato implica. Insegnare a studiare vuol dire facilitare una simile esperienza, programmare interventi finalizzati all’orientamento ed alla motivazione allo studio delle diverse discipline, tra regolazione ed autoregolazione nell’apprendimento. Ma come promuovere la motivazione allo studio? Sono possibili risposte operative diverse, che, però, non sono da considerarsi “ricette” ma impegni a fare della scuola un ambiente educativo e di apprendimento. Il nostro Istituto privilegia la ricerca di un metodo entro una pratica didattica caratterizzata da flessibilità, trasparenza, creatività, collegialità, condivisione. Flessibilità intesa come capacità di commisurare e contestualizzare l’azione didattica tenendo conto delle esigenze e della struttura cognitiva, metacognitiva ed affettiva dello studente, della natura delle abilità di studio (abilità di lingua e di pensiero), della disciplina insegnata. Trasparenza intesa come condivisione degli obiettivi, dei criteri di valutazione, dei tempi e dei motivi del lavoro che si propongono allo studente. E’ trasparente, infatti, un’azione didattica che si svolge in un contesto di comunicazione (messa in comune) di metodi, di ipotesi e di strumenti, un contesto in cui si cerca il consenso e il coinvolgimento dello studente. Si tratta, in altre parole, di un itinerario negoziato che diventa un cammino culturale comune. Il metodo di studio che proponiamo privilegia gli itinerari dell’educazione all’attenzione, alla domanda, all’ascolto, allo stupore, allo sviluppo di motivazioni intrinseche, senza le quali è impossibile un metodo di studio efficace e personale. Ci si propone di privilegiare i percorsi di educazione allo studio come lavoro, come ricerca di criteri di pianificazione delle attività, di acquisizione delle buone abitudini di studio. Infine, si presterà particolare attenzione alle operazioni ed alle tecniche, alle strategie ed alle abilità della lettura, della comprensione, della memorizzazione, della rielaborazione. Si tratta di diverse corsie della stessa strada da percorrere, in maniera collegiale, valorizzando le specificità logiche ed epistemologiche della disciplina oggetto di insegnamento/apprendimento e valorizzando la soggettività di ciascuno.